Dopo l’ok del Capo dello Stato, il testo finale della Legge di Bilancio 2024 è stato trasmesso al Senato, e oggi, martedì 31 ottobre, comincerà il suo iter in Parlamento per essere approvato entro fine anno.

La manovra vale 24 miliardi di euro che salgono a 28 con lo sgravio derivante dalla riforma Irpef, che sottrarrà 4 miliardi dalle casse dello Stato per l’anno 2024.  Il disegno di legge, nel rispetto delle regole europee e alla luce della delicata situazione economica, è in linea con l’approccio prudente, responsabile e realistico dei precedenti provvedimenti economici.

Il decreto legge si articola in 2 sezioni, 13 titoli e 91 articoli. Nello specifico, tra le principali misure all’esame del Parlamento:

  • Taglio del cuneo fiscale: la misura più ingente della Legge di Bilancio 2024 riguarda la conferma del taglio del cuneo contributivo del 7% per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 25mila euro e del 25% per i redditi fino a 35mila euro. Restano invariati gli sconti in busta paga definiti nel 2023, con la sostanziale differenza che nel prossimo anno lo sgravio fiscale non avrà effetto sulle tredicesime.
  • Riforma Irpef: con la manovra arriva il primo modulo della Riforma Irpef che punta all’aliquota unica; il primo scaglione viene assorbito nel secondo, riducendoli, così, da quattro a tre. Si pagherà il 23% fino a 28mila euro di reddito lordo annuo (era il 23% fino a 15mila euro e il 25% tra i 15 e i 28mila euro). Rimangono invece invariati gli altri scaglioni, con il 35% per i redditi tra 28mila e 50mila euro, e il 43% oltre i 50mila euro.
  • Lavoro: vengono introdotti nuovi incentivi a favore delle imprese che assumono con contratto indeterminato giovani e donne con figli. La deduzione viene portata dal 100% al 120% e può raggiungere il 130% nel caso di assunzione di categorie più deboli. Rimane confermata la detassazione dei premi di produttività al 5% con importo massimo di 3mila euro annui per i lavoratori con redditi fino a 80mila euro. La soglia di esenzione dei fringe benefit viene rimodulata da 3 a 2mila euro per i lavoratori con figli a carico, che godono di altri incentivi, mentre viene elevata a 1.000 euro per tutti gli altri lavoratori, rispetto ai 258€ attuali.
  • Imprese: l’entrata in vigore della plastic e sugar tax viene rinviata fino al 1° luglio 2024. A supporto delle imprese sarà erogato un credito d’imposta, al fine di sostenere gli investimenti privati e l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno.
  • Pensioni: per il 2024 è prevista ancora quota 103 (pensionamento con 62 anni di età e 41 di contribuzione), con il ricalcolo contributivo dell’assegno, che mette il tetto a quattro volte il minimo per l’importo del trattamento, e finestre di uscita dilatate a 7 mesi per i lavoratori privati e a 9 mesi per quelli pubblici. Sale a 63 anni e 5 mesi (rispetto ai 63 anni del 2023) il requisito per richiedere l’Ape sociale e a 61 anni (60 anni nel 2023) per Opzione donna, con uno sconto di 12 mesi per le lavoratrici con un figlio e di 24 mesi per quelle con più figli.
  • Famiglie: il pacchetto famiglia è uno dei più consistenti della Legge di Bilancio, e prevede la decontribuzione totale sperimentale per le lavoratrici con almeno due figli, di cui il più piccolo sotto i 10 anni. Nel caso di tre figli, il bonus in busta paga vale fino al 2026, o fino al compimento di 18 anni del figlio più piccolo. Altra misura a sostegno è l’aumento del bonus asili nido fino a 3600 euro annui per i nati dal 1º gennaio 2024, a condizione che nel nucleo familiare ci sia un altro figlio minore di 10 anni e  che l’ISEE familiare sia inferiore a 40mila euro. Il precedente incentivo prevedeva 3mila euro annui per i nuclei familiari con valore ISEE sotto i 25mila euro, 2500 euro tra i 25 e i 40mila, 1500 euro oltre i 40mila. È previsto, inoltre, un mese aggiuntivo di congedo parentale, retribuito al 60%, per i genitori con figli fino ai 6 anni.
  • Affitti brevi: tema al centro del dibattito nell’ultimo vertice prima dell’approdo in Senato, le novità riguardano l’aumento della tassazione sugli affitti brevi, con l’aumento dell’aliquota della cedolare secca sugli affitti al 26%, dall’attuale 21%. Questa percentuale non riguarderà l’abitazione principale del proprietario. Viene introdotto il Codice identificativo nazionale, di adozione obbligatoria da parte dei proprietari degli immobili utilizzati per gli affitti brevi.
  • Immobili: le tasse sul mattone subiscono variazioni, specialmente sugli immobili che hanno beneficiato del superbonus 110%. In caso di vendita, sarà applicata una tassa del 26% sulla plusvalenza realizzata, nel caso in cui non siano trascorsi almeno 10 anni dal termine degli interventi finanziati dal superbonus. Aumenta, inoltre, l’Ivie, l’Imposta sul valore degli immobili detenuti all’estero, che passerà dal 7,6 per mille al 10,6 per mille, con un incremento del 40% ca.
  • Lavori pubblici: per il Ponte sullo Stretto è previsto lo stanziamento di 11,3 miliardi di euro, con inizio nel 2024, attraverso il primo finanziamento di 780 milioni di euro. Il Fondo per la prosecuzione di opere pubbliche sarà rifinanziato con 200 milioni aggiuntivi nel 2024, passando da 500 a 700 milioni di euro.



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