- 15 Aprile 2022
- Posted by: Benedetta Mangione
- Categories: Economia, Politica

Si sono da poco concluse, presso le commissioni bilancio di Camera e Senato in seduta congiunta, le audizioni preliminari sul DEF, il Documento economico e finanziario che traccia, a medio-lungo termine, gli impegni in materia di finanze e politiche pubbliche e che stabilirà le misure necessarie per far fronte alla situazione economica dell’Italia.
Nel momento storico attuale, l’Italia sta vivendo una fase di profonda crisi che ha di fatto impattato sul settore economico e finanziario. La guerra in corso, nata dall’attacco della Russia nei confronti dell’Ucraina, ha causato pesanti ripercussioni a livello globale, in particolar modo per ciò che concerne l’importazione ed esportazione di energia e materie prime. Il conflitto in corso, ha infatti conseguentemente provocato un’impennata dei costi (soprattutto per i paesi che, come l’Italia, proprio con la Russia avevano stipulato accordi relativi al settore del mercato energetico).
La difficoltà di reperire materie prime e fonti nuove e sostenibili di energia, ha reso l’Italia vulnerabile e soggetta a tale circostanza. Prendendo atto e valutando le dinamiche attuali, il governo ha proceduto ad effettuare un’analisi della situazione economica dell’Italia, con stime di crescita aggiornate e pianificazione di interventi tempestivi e necessari, ritenendo inoltre necessario attivare misure specifiche a tutela di famiglie ed imprese.
In questo contesto, il 6 aprile scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di Economia e Finanza del 2022, trasmesso poi in Parlamento il 7 aprile.
Il Documento definisce il quadro generale della situazione economica e finanziaria dell’Italia e gli obiettivi in materia di finanza per il prossimo triennio.
Il bilancio contenuto all’interno del testo, tiene conto degli sviluppi delle vicende a livello globale e del conseguente peggioramento del quadro economico determinato dai diversi fattori tra cui il conflitto tra Russi e Ucraina, l’impennata dei prezzi di energia, alimentari e materie prime, la fluttuazione dei tassi d’interesse e l’andamento dei mercati di export dell’Italia.
Lo scorso settembre, la pubblicazione della Nota di aggiornamento al DEF (NADEF), aveva previsto una crescita nettamente superiore, ma oggi, in contesto a livello globale, ha generato una situazione non favorevole alla finanza italiana.
In questo scenario, l’attuale previsione di crescita del PIL (prodotto interno lordo) per il 2022 scende dal 4,7% (previsto dalla NADEF) al 2,9% e per il 2023 dal 2,8% al 2,3%. Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione, che per quest’anno sta al 5,1%, scenderà fino al 2,7% del PIL nel 2025.
Dalle stime si evidenzia che vi è un margine per misure espansive pari allo 0,5% di PIL per quest’anno, 0,2% nel 2023 e 0,1% nel 2024 e 2025.
Su questo punto è intervenuto, nella premessa del Documento, il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, il quale ha chiarito gli attuali obiettivi del governo. Da quanto è emerso, il governo predisporrà dei fondi e integrerà delle risorse per far fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime ed interverrà per contenere i costi di carburanti ed energia. Verranno inoltre predisposte misure a supporto delle imprese piegate dalla crisi, sarà stanziato un fondo di garanzia per le PMI ed incrementati gli aiuti per fornire assistenza ai prodighi ucraini.
Il ministro ha ribadito l’impegno da parte del Governo, per il quale è, ora più che mai, necessario operare per attuare una crescita economica il più possibile elevata e sostenibile per sostenere le famiglie e le imprese italiane.
Per approfondimenti sulle audizioni leggi la relazione del Documento LVII n. 5.
A cura di Benedetta Mangione e Damiano Ruffini