IDEE PER LA RINASCITA


Quando riaprire, e come, e cosa fare per far ripartire l’Italia colpita dalla pandemia al centro dell’evento organizzato da Consenso Europa con Anpit

“È necessario provare a ripartire il più velocemente possibile, ragionando sui protocolli presentati dalle varie associazioni di categoria, per permettere agli operatori di lavorare: i contributi non potranno mai colmare i vuoti lasciati dalla crisi”. Così il Sottosegretario al Mipaaf Gian Marco Centinaio nel corso dell’evento online “Italia Futura: idee e proposte per la rinascita economica e sociale”, organizzato da Consenso Europa in collaborazione con Anpit – Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario – e moderato dal vicedirettore de La7 Andrea Pancani, con la partecipazione dell’On. Stefano Fassina della Commissione Bilancio della Camera, del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini, di Franco Maria Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier, e del Presidente di Anpit Federico Iadicicco.

“Per alcuni settori come quello turistico – ha continuato il Sottosegretario all’Agricoltura Centinaio – bisognerebbe prevedere iniziative che li sostengano nell’immediato come le isole covid-free, e per il futuro investire in infrastrutture materiali e immateriali”. Inoltre, ha proseguito il Sottosegretario, occorre concentrarsi sulla formazione e sulla riqualificazione della forza lavoro per favorire la ripartenza del Paese.

Centinaio: “I sostegni non potranno mai colmare i vuoti lasciati dalla crisi

Per il Presidente di Anpit Iadicicco occorre riaprire subito, con le dovute misure di sicurezza: “Ma non basta. Come Anpit avanziamo da tempo tre proposte: stimolare i consumi introducendo una detrazione fino a 5mila euro per l’acquisto dei beni di consumo, una sorta di “scaritatutto”; favorire il passaggio dagli ammortizzatori sociali Covid ad una forma rafforzata della Naspi, per aiutare le imprese a riprogrammare, per supportare le persone che hanno già perso il lavoro e per superare il blocco dei licenziamenti; infine, detassare gli utili reinvestiti e utilizzare la garanzia statale sul capitale di rischio delle imprese al fine di consentire ai risparmiatori di godere di garanzie idonee a ridurre il rischio delle loro scelte di investimento, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 47 della Costituzione. Proposte che permetterebbero di dare risposte concrete e immediate alla crisi indotta dall’emergenza sanitaria”.

“Il cambiamento decisivo arriverà con la campagna vaccinale” ha esordito l’On. Fassina di Leu, precisando che “se la Commissione Europea non potrà garantire le dosi promesse, dovremo prevedere soluzioni alternative e specifiche. Ci sono regioni con diversi livelli di capacità operative. Per colmare il gap tra le regioni ci vuole un intervento sostitutivo dell’esercito o della protezione civile. Noi dobbiamo riaprire, ma con la certezza di non tornare indietro” ha sottolineato Fassina, che conclude “oggi c’è un primum sopravvivere, il Recovery sarà efficace solo se le imprese non falliranno.”

Iadicicco: “Riaprire subito, con le dovute misure di sicurezza

“Deve esserci una strategia unificata di ripresa legata all’internalizzazione e alla digitalizzazione”, ha sostenuto il Presidente Coldiretti Prandini, sottolineando come “questi strumenti potranno permettere al comparto agricolo italiano di essere valorizzato al livello mondiale come merita. E’ il momento giusto per cogliere le criticità che noi abbiamo più di altri, come burocrazia, formazione e infrastrutture. Perché il settore sopravviva” ha concluso Prandini “è fondamentale ragionare sul tema della decontribuzione, assicurando tempi di arrivo celeri per i contributi straordinari.”

Per Franco Maria Ricci, il vino rappresenta il settore da cui passa la ripartenza del Paese: “Nonostante la crisi registriamo numeri in grandissima crescita. Quello che manca è la cultura della produzione agricola, a partire da quella di vino ed olio, che deve conquistare un grande spazio nel futuro del nostro Paese. La scoperta di questi mondi deve partire dai banchi di scuola. E’ questo il futuro del paese, sia in tema di lavoro per i giovani, sia per le prospettive di vendita di un prodotto che fa miliardi di fatturato.”




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